Economia circolare, Zero Waste e Plastic free challenge

Dal momento che, per la prima volta nella storia dell’umanità, la maggior parte delle persone vive nelle città e la percentuale della popolazione urbana supera quella della popolazione rurale anche nei Paesi meno sviluppati (così come certificato dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite riferito all’anno 2018), unitamente al fatto che questa tendenza non è destinata ad invertirsi, le città diventano il fulcro dei temi legati alle sfide globali, tra cui lo sviluppo sostenibile.

In tale contesto globale, le città assumono un ruolo strategico nell’elaborazione di strategie di adattamento, innovazione e resilienza, diventando laboratori di innovazione tecnologica e di sviluppo sostenibile, nel tentativo di ridurre la propria impronta globale, minimizzare l’impatto ambientale sul pianeta e migliorare la qualità della vita dei propri abitanti.

Questi temi sono da sempre al centro degli impegni che la Città di Torino ha inteso assumersi attraverso la sottoscrizione di politiche e progetti volontari, quali ad esempio:

– nel 2004 l’adesione al Protocollo degli Acquisti Pubblici Ecologici (GPP – Green Public Procurement);

– nel 2007, con l’obiettivo di sviluppare e promuovere la qualità dei servizi erogati ed in particolare quelli a diretto impatto sui cittadini, l’avvio del “Progetto Qualità” (norma ISO 9001 – sistema oggi adeguato allo standard 2015);

– nel 2009 l’adesione al Patto dei Sindaci (deliberazione del Consiglio Comunale del 19 gennaio 2009, mecc. 2008 08712/021) e approvazione, nel 2010, del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile – TAPE – Turin Action Plan for Energy (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 13 settembre 2010, mecc. 2010 04373/021), che individua una serie di azioni volte a ridurre di oltre il 20% al 2020 le proprie emissioni di anidride carbonica (CO2), recentemente perfezionato con la nuova adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del 18 febbraio 2019, mecc. 2018 05923/021) che porta la riduzione della CO2 di oltre il 40% al 2030 e il cui Piano di Azione comprende sia interventi di mitigazione che di adattamento;

– nel 2013 l’approvazione del progetto Smart Tree (deliberazione della Giunta Comunale del 5 novembre 2013, mecc. 2013 05325/046), inteso come contenitore e filiera virtuosa di buone pratiche ambientali legate al tema “albero”, che comportano la compensazione di grandi eventi (manifestazioni, concerti, congressi, ecc.) o di grandi cantieri attraverso la messa a dimora di alberi in città;

– nel 2015 l’avvio del progetto “Verso un turismo sostenibile” (deliberazione della Giunta Comunale del 24 novembre 2015, mecc. 2015 00509/112) che comprende, tra gli altri obiettivi, la diffusione della certificazione Ecolabel UE per il “servizio strutture ricettive” (deliberazione della Giunta Comunale del 22 novembre 2016, mecc. 2016 05197/021);

– nel 2016 l’avvio del Progetto Organico Porta Palazzo (deliberazione della Giunta Comunale del 28 dicembre 2016, mecc. 2016 06703/017, cui hanno fatto seguito vari provvedimenti di proroga e di ulteriore implementazione), finalizzato a ridurre la produzione dei rifiuti e lo spreco alimentare e ad implementare l’impegno della città verso il raggiungimento degli obiettivi normativi in termini di raccolta differenziata e a definire un incentivo per gli ambulanti ad adottare imballaggi ripiegabili e riutilizzabili, sulla scorta di quanto già ampiamente diffuso nella Grande Distribuzione Organizzata (GdO);

Con la recente adesione al Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, Torino intende, inoltre, affrontare le sfide e gli impegni volti a ridurre la vulnerabilità del proprio territorio, adottando un’unica strategia da formalizzare in un Piano di Azione che raccolga e monitori le politiche di mitigazione e adattamento, per fronteggiare i rischi connessi al cambiamento globale, sia dal punto di vista della salute dell’ambiente, sia dal punto di vista della salute umana.

In tale contesto generale, ma più specificatamente nell’ottica della prevenzione e della riduzione della produzione dei rifiuti plastici, si richiamano alcuni recenti provvedimenti che hanno costituito la base delle politiche e dei piani di azione che la Città dovrà affrontare nell’immediato futuro, nonché la partecipazione al percorso di stesura di una prassi UNI sull’utilizzo consapevole delle plastiche, promosso dall’Ente di Certificazione Bureau Veritas. Nel 2019, la Città di Torino ha approvato l’avvio dell’iter di certificazione del sistema di gestione sostenibile degli eventi organizzati dalla Città, secondo la norma UNI ISO 20121/2013, con la finalità di promuovere azioni ed attività idonee a rispettare i canoni della sostenibilità ambientale in senso assoluto, dalla pianificazione alla gestione, alla realizzazione, alla valutazione finale degli eventi, conformemente ad una policy di sviluppo sostenibile in un contesto di miglioramento continuo e, non ultimo, nel rispetto delle tre tematiche di interesse: ambientale, sociale ed economica.

In tale ottica la Città mira a ridurre i costi, gli sprechi, le emissioni di carbonio e di rifiuti, con la finalità di gestire al meglio la biodiversità dei luoghi e delle location, senza dimenticare il coinvolgimento consapevole di tutte le risorse umane coinvolte, sia a livello di organizzazione, sia a livello di partecipazione.

Tenuto conto che la norma UNI ha un campo di applicazione molto ampio e che comprende al proprio interno la possibilità di continuo miglioramento, l’Amministrazione intende applicare, in un primo momento, le procedure connesse alla norma stessa ad alcuni eventi ideati dalla Città e gestiti direttamente dalla Fondazione per la Cultura Torino:

– Biennale Democrazia;

– Mito Settembre Musica:

– ToDays;

– Torino Jazz Festival.

Successivamente, l’esperienza acquisita sarà applicata, oltre che ad altri eventi organizzati dalla Città, anche ad eventi organizzati da terzi con vari livelli di coinvolgimento del Comune. Di questi eventi saranno analizzati in primis gli aspetti ambientali, ponendo l’attenzione ai potenziali impatti in termini di produzione di gas climalteranti, rifiuti, emissioni inquinanti, consumi energetici, acqua, materiali e altre risorse, rumore, ecc. Inoltre verranno presi in considerazione anche i principi di economia circolare, quali lo sviluppo di filiere locali di green economy, filiere corte di alimentazione e dinamiche di economia locale solidale.

Sempre nel 2019, la Città di Torino ha approvato la bozza di “Commitment to curb plastic waste and littering” (Dichiarazione di intenti per la riduzione dei rifiuti plastici e dei piccoli rifiuti minuti), demandando all’Assessore all’Ambiente la partecipazione all’“Eurocities Environment Forum Meeting: Tackling the problem of plastic waste in cities”, tenutosi ad Oslo – Norvegia il 23, 24 e 25 ottobre 2019, ove i partecipanti hanno lavorato di concerto per condividere i principi ispiratori e lo stato dell’attuale know-how per affrontare il problema della produzione e gestione dei rifiuti plastici monouso, prioritariamente al fine di ridurre la loro produzione alla fonte ed il conseguente impatto dannoso sull’ambiente.

Declinando i principi ispiratori e le finalità a livello locale, al fine di giungere ad un’effettiva prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti di plastica in ambito comunale entro il 2020, si sono adottate alcune azioni concrete, così come indicate di seguito a titolo non esaustivo:

                dare progressivo impulso all’installazione di fontanelle erogatrici di acqua refrigerata presso le sedi comunali con maggior presenza giornaliera di cittadini, a partire dalle biblioteche civiche, dalle anagrafi e dalle scuole;

                fare propri i principi condivisi ad Oslo in occasione degli eventi promossi dalla Città di Torino che, alla luce della citata Deliberazione della Giunta Comunale del 30 aprile 2019, si sta dotando di specifica certificazione (20121/2013) proprio in tale ottica;

                riprendere il progetto “Turismo sostenibile” rendendolo coerente alle nuove in via di definizione e di sviluppo;

                applicare quanto approfondito ed indicato dal gruppo di lavoro che sta definendo le procedure per la certificazione degli eventi sostenibili secondo la norma UNI 2012172013;

                confermare la partecipazione della Città al percorso di definizione di una norma UNI finalizzata ad un utilizzo consapevole della plastica monouso, così come in itinere presso la società di certificazione Bureau Veritas;

                rendere alcune azioni oggetto del programma trasversali con gli obiettivi progettuali del Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia, finalizzato alla riduzione delle emissioni di CO2.

La Città di Torino aderisce, inoltre, alla campagna “Plastic free challenge” lanciata dal ministero dell’Ambiente grazie ad alcune linee guida da applicarsi nelle sedi comunali. Anzitutto si sono adeguati i contratti di fornitura delle macchinette automatiche optando per l’utilizzo di  bottigliette d’acqua  con una percentuale di plastica riciclata, aumentando i punti di acqua refrigerata così come già avviene negli uffici dell’Anagrafe Centrale. L’uso della plastica viene eliminata del tutto, invece, dai catering organizzati dalla Città in occasione di eventi ed incontri.

Inaugurazione della fontanella di acqua potabile presso l’Anagrafe centrale di Via della Consolata

 

È stata ampliata, inoltre, la raccolta differenziata nelle sedi comunali e la campagna di sensibilizzazione e informazione su “Plastic free challenge”.

In ultimo si è potenziata l’applicazione dei Criteri minimi ambientali (Cam) in tutte le procedure di acquisto di beni e servizi.

L’intenzione è di proseguire con le azioni che limitano, sino ad eliminare completamente, l’uso della plastica, non solo nelle sedi comunali ma dalla vita quotidiana dei cittadini; in quest’ottica infatti sono state acquistate 7.000 borracce riutilizzabili in acciaio inossidabile e 6.000 bicchieri realizzati in materiale derivante dalla canna da zucchero.                                                                                  

Oltre a puntare sull’economia circolare per sviluppare la sostenibilità ambientale, si intende arrivare addirittura ad una politica di “zeroWaste” che a primo impatto sembra un progetto quasi impossibile da realizzare, ma come si dice “i grandi cambiamenti partono dai piccoli gesti” e pertanto possono essere alla portata di tutti”.

Vivere senza produrre rifiuti o quasi, è possibile. Dal 2017 su iniziativa social circa 10 mila persone seguono questa nuova politica.  Per vivere a basso impatto ambientale, infatti, non è necessario avere grandi disponibilità economiche, ma essere motivati, creativi e soprattutto non avere paura di scontrarsi con abitudini profondamente radicate nella nostra società.

Il sito http://www.retezerowaste.it/ , offre un vero e proprio decalogo di consigli, suggerimenti e risorse utili per vivere in maniera più sostenibile. 

Ecco alcuni dei suggerimenti:

  1. rinunciare all’acquisto di acqua minerale in bottiglia dove possibile
  2. evitare gli oggetti usa e getta come fazzoletti, piatti, bicchieri, posate e tovaglioli.
  3. usare per la spesa borse di stoffa e sacchetti a rete.
  4. acquistare prodotti sfusi, usare lo spazzolino in bamboo, 
  5. riparare ciò che si rompe
  6. congelare nei contenitori rigidi non utilizzando buste monouso
  7. preferire la moka alle capsule per il caffè
  8. acquistare solo ciò che è necessario
  9. provare ad autoprodurre ciò di cui si ha bisogno (cosmesi, detersivi, prodotti alimentari);
  10. acquistare a km0 (utili sono i gruppi di acquisto)

In tal modo si aiuterà non solo l’ambiente ma anche la qualità dei prodotti e l’economia domestica.

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