Riqualificazione del Galoppatoio del Parco del Meisino

Nel corso del 2020 sono stati effettuati i lavori di riqualificazione del primo lotto dell’ex Galoppatoio militare del Parco del Meisino, finalizzati a restituire alla cittadinanza quest’area di grande pregio naturalistico.

L’ex Galoppatoio, di oltre 9 ettari, in cui si applicano le norme di tutela europea della Rete Natura 2000 (Zona di Protezione Speciale Meisino Confluenza Po-Stura), per oltre 60 anni è stata utilizzato dall’Esercito italiano prima come campo di prova per i mezzi militari, poi come galoppatoio, e a seguito del graduale abbandono da parte del demanio, dal 2011, culminato nella cessione alla Città, si presentava in condizioni precarie. Pertanto, nel corso del 2020, sono stati effettuati una serie di interventi per consentirne, almeno in parte, la riapertura al pubblico.

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L’estate scorsa l’area complessiva è stata suddivisa in 3 lotti ed i lavori effettuati hanno interessato uno spazio di circa 20mila metri quadrati a prato, lato cimitero di Sassi.

Gli interventi effettuati hanno riguardato il ripristino della viabilità interna ed il raccordo con l’esistente ciclopista del parco del Meisino, l’apertura di varchi nella vecchia recinzione, l’eliminazione di strutture leggere in legno pericolanti residuali legate alla precedente attività di addestramento e allenamento con i cavalli. Inoltre è stata effettuata la realizzazione di una recinzione leggera di tipo naturalistico, che proteggerà il secondo lotto adiacente, ossia l’area naturalistica a bordo fiume, ricca di vegetazione spontanea e di aree umide e popolata da una varia e numerosa avifauna, separando l’area da riaprire anche dal terzo lotto, ossia la parte edificata (cascina e stalle), per non disturbare la fauna di una delle più rare e interessanti oasi naturalistiche urbane italiane.

Questi interventi seguono gli interventi effettuati nell’autunno 2019 sul patrimonio arboreo molto compromesso dell’area (il censimento realizzato nel 2018 aveva evidenziato oltre un migliaio di alberi ad alto fusto, dei quali 850 singolarmente numerati e schedati ed i restanti considerati formazioni boschive). E’ stata fatta una valutazione della stabilità delle piante e sono stati eliminati circa 80 esemplari, ossia quelli che in qualche modo avrebbero potuto coinvolgere aree fruite o fruibili, in modo da garantire l’incolumità sia di chi, abusivamente, accedeva all’area recintata del Galoppatoio, attraverso l’apertura di varchi nella recinzione, sia di chi transitava nel Parco del Meisino, all’esterno di tale area, in porzioni nel raggio potenziale di caduta degli alberi.

 

Quale futuro per l’ex galoppatoio del Meisino.

 

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