Sistemi di drenaggio urbano sostenibile

L’intenso sfruttamento del territorio dovuto alla progressiva urbanizzazione della città ha influenzato negativamente il ciclo naturale dell’acqua.

In seguito al verificarsi di un evento di precipitazione intensa, l’acqua che cade su una superficie naturale può essere assorbita all’interno del suolo (infiltrazione) o dalle piante (traspirazione), evaporare ed eventualmente giungere all’interno di un ruscello o di un fiume, cosa che non può accadere in caso di presenza di ampie superfici impermeabili.

A fronte della crescente impermeabilizzazione dei suoli, infatti, i picchi di piena delle fognature si raggiungono molto velocemente provocando l’esondazione dei corpi idrici in cui le reti scaricano o allagamenti dovuti a sezioni di fognatura non sufficienti a smaltire le portate che si generano in occasione di eventi di precipitazione intensa.

La gestione sostenibile delle acque meteoriche consente di prevenire e ridurre l’impatto degli eventi climatici estremi sia sui corpi idrici superficiali (fiumi e corsi d’acqua) sia sulle reti urbane di smaltimento e la si ottiene combinando un insieme di possibili interventi, in ragione anche delle specificità e necessità locali.

L’Agenzia Americana per l’Ambiente (EPA) e l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) promuovono rispettivamente i Sistemi di Drenaggio Urbano Sostenibile (SUDS) e i Low Impact Systems (LIDS) come strategia di adattamento ai cambiamenti climatici in chiave di gestione sostenibile delle acque meteoriche. Tali sistemi vanno applicati a livello locale tenendo conto di eventuali fattori di rischio ambientale e monitorati nel tempo per verificare la funzionalità e l’impatto sul territorio.

Consistono in soluzioni che permettono di gestire le acque di pioggia ricadenti in aree urbane in modo da riequilibrare il bilancio idrologico dei corpi idrici, attraverso i benefici forniti dai servizi ecosistemici di soluzioni naturali. Così come riportato nell’All. 2 del Piano di Resilienza Climatica, è’ possibile distinguere due tipologie di soluzioni:

Contenimento dei deflussi delle acque meteoriche mediante l’utilizzo di:

  1. Suoli e pavimentazioni permeabili
  2. Tetti e coperture verdi
  3. Serbatoi o vasche di laminazione delle acque di prima pioggia

tetto verde casa del parco                    pavimentazioni permeabili

Infiltrazione delle acque meteoriche

Le principali tecniche per l’infiltrazione nel suolo delle acque meteoriche si distinguono tra impianti d’infiltrazione superficiale di tipo naturale e impianti d’infiltrazione che adottano soluzioni ingegnerizzate, superficiali o profonde.

  • L’infiltrazione superficiale naturale avviene tramite immissione superficiale delle acque meteoriche in superfici piane, in fossi o in bacini. In questi casi di regola l’infiltrazione avviene attraverso uno strato superficiale di terreno organico rinverdito e di fatto rappresenta uno dei più importanti servizi ecosistemici fornito dal suolo naturale.
  • L’infiltrazione superficiale ingegnerizzata sfrutta l’azione di opere tecnologiche orizzontali che consentono una prima raccolta e decantazione delle acque meteoriche, seguita da un successivo assorbimento delle stesse da parte del sottosuolo. Queste tipologie di opere permettono una gestione delle acque indipendente dal rivestimento superficiale del suolo ma sono preferibili, laddove fattibile, rivestimenti verdi e naturali.
  • L’infiltrazione profonda ingegnerizzata sfrutta l’azione di opere tecnologiche verticali che, attraverso la realizzazione di pozzi, permettono la raccolta delle acque meteoriche e l’assorbimento delle stesse da parte del sottosuolo.

Come per le precedenti, anche queste tipologie di opere permettono una gestione delle acque indipendente dal rivestimento superficiale del suolo. Consentono, inoltre, di operare su ridotte estensioni territoriali ma ne richiedono la manomissione a profondità maggiori.

aree di drenaggio - schema               trincee drenanti

La realizzazione di opere di infiltrazione delle acque deve essere sempre accompagnata da da analisi del suolo e da un’approfondita progettazione, anche con l’utilizzo di abachi o modelli di simulazione e del contesto in cui si va ad intervenire, anche al fine di evitare:

  • di operare in zone in cui il livello della falda è particolarmente superficiale o in aree in cui il suolo o il sottosuolo risultano inquinati;
  • di operare in zone in cui siano presenti troppo ravvicinati pozzi di captazione o pozzi artesiani;
  • di operare in zone in cui l’opera potrebbe contribuire ad elevarne il rischio idrogeologico o a causare cedimenti o movimenti del terreno;
  • di introdurre rischi significativi di inquinamento del suolo o della falda, dovuti a elevati carichi inquinanti delle acque di prima pioggia o a incidenti con sversamento di liquidi;
  • infiltrazioni o danni strutturali ad edifici limitrofi.

In linea generale possono essere realizzati sistemi combinati d’infiltrazione accoppiando i sistemi d’infiltrazione superficiale ai sistemi sotterranei, con eventuale gestione delle acque di prima pioggia laddove necessaria.

La Città ha già adottato alcune di queste tecniche di gestione sostenibile delle acque meteoriche urbane e ne promuoverà l’applicazione, prevedendo che il collegamento alla rete urbana di smaltimento delle acque bianche sia riservata ai soli casi di:

  • inapplicabilità delle precedenti soluzioni di gestione locale dell’acqua;
  • realizzazioni di sistemi di soccorso o di troppo pieno al fine di scongiurare il rischio di allagamenti.

Nell’ambito del Programma di Rigenerazione Urbana che ha coinvolto la periferia nord della città (quartiere Barriera di Milano) è stata per esempio realizzata, tra gli interventi di riqualificazione fisica, una serie di aree drenanti con sistemazione superficiale verde per la raccolta dell’acqua piovana. La gestione del verde delle suddette aree è stata affidata, grazie ad un accordo, ai frontisti che si affacciano sulla strada interessata dall’intervento di riqualificazione.

È in corso la progettazione di altre soluzioni analoghe nell’ambito del Progetto Valdocco Vivibile.

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