Spreco alimentare, il cibo sempre al centro delle politiche della Città di Torino

 

La scarsità di risorse alimentari è una realtà tangibile ma, nonostante ciò, lo spreco di cibo sta raggiungendo quantità allarmanti. Dimezzarlo è uno degli obiettivi dell’Agenda Onu per lo sviluppo sostenibile per il 2030 e, la Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare che ricorre oggi, si propone di sensibilizzare la società a tutti i livelli per promuovere pratiche quotidiane volte a ridurlo.
La diminuzione dello spreco di cibo, infatti, è una sfida che tutti – cittadini, istituzioni e imprese – dovrebbero sentire come un dovere morale, uno dei modi per ottimizzare l’uso delle risorse commestibili. I Paesi occidentali devono impegnarsi per dimezzare il food waste e, per ottenere risultati concreti, saranno fondamentali la prevenzione e la riduzione dello spreco alimentare nelle case, nella filiera di produzione, nella distribuzione e commercio del cibo, nella ristorazione, nelle mense, nei comportamenti, nelle abitudini di acquisto e nella gestione e conservazione degli alimenti.

Da un recente rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher International sul ‘caso Italia’ è emerso un aumento dell’8,05% di spreco rispetto a un anno fa che caratterizza soprattutto le città e i grandi comuni oltre al fatto che sprecano di più le famiglie senza figli (+ 3%) e i consumatori a basso potere d’acquisto (+ 17%).

Torino con Slow Food, il Salone del Gusto e Terra Madre è all’avanguardia sui temi del cibo oltre a essere stata la prima ad aver sottoscritto la Dichiarazione europea contro gli sprechi alimentari. Da molti anni, infatti, gli alimenti sono al centro delle politiche locali della Città di Torino: dalla gestione di servizi pubblici come la ristorazione scolastica e i mercati, alla realizzazione di progetti strategici con eventi di rilevanza nazionale e internazionale oltre alla partecipazione a partnership europee per la creazione di living lab ed esperienze innovative. Un percorso partito da lontano, da quando il diritto al cibo adeguato è entrato nello Statuto della Città per arrivare, in questi ultimi anni, a un livello di consapevolezza interno ed esterno alla struttura molto elevato che trova, nella creazione del gruppo di lavoro interdipartimentale e interassessorile sulle politiche del cibo, uno spazio di condivisione di idee e prospettive imprescindibile per la delineazione del futuro della città.

Inoltre, alla fine del 2023, la Giunta comunale ha approvato la ‘Guida per una politica del cibo della Città di Torino’, un documento che contiene strategie e azioni per favorire una transizione verso modelli sani e sostenibili e un’intera sezione dedicata agli sprechi alimentari e all’economia circolare, con lo stato dell’arte dell’impegno della Città in questi due settori e le proposte per i prossimi anni, tra cui la realizzazione di campagne ed eventi mirati, la promozione di imprese innovative e sostenibili, l’impegno destinato al recupero e alla ridistribuzione di alimenti sicuri.

Da qualche giorno è anche online il nuovo Food Metrics Report, volume realizzato da Città di Torino con Università degli Studi di Torino, che presenta lo stato di avanzamento delle politiche e progettualità dell’amministrazione sul tema cibo. Un rapporto che fotografa la situazione, evidenziando le trasformazioni e misurando l’efficacia delle politiche pubbliche.

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